Oddio, proprio con questo clima, intendo questo questo che ha appena scatenato un temporale in piena regola con raffiche di vento a non so quanti chilometri orari, con questo clima no, ma domenica...
Domenica si stava benissimo, sembrava di essere tornati indietro alla prima settimana di settembre: aria calda e sole, e allora sì, pranzo in giardino con menù marinaro.
Quando Sommy si ritrova faccia a faccia con un pescato super fresco, non c'è cottura che tenga, per lui esiste solo il "crudo". Io invece, sebbene ghiotta di crostacei nature, ai du' spaghi della domenica non ci volevo proprio rinunciare e così abbiamo diviso il bottino; a lui la gestione di gamberoni e scampi, a me di cicale di mare e gamberi grigi.
Per gli spaghetti cicalecci ho messo in una padella oleata un trito abbondante di aglio e prezzemolo, ho aggiunto cicale e gamberi, pepe nero, sale, due dita d'acqua e ho coperto. Ho lasciato cuocere per tre forse quattro minuti, praticamente il tempo che il gambero impiega ad abbandonare il suo grigiore e a vestirsi di rosa. Ho scolato la pasta prima del tempo in modo che terminasse la cottura in padella, con i crostacei. Et voilà... soddisfatta la mia esigenza di carboidrato complesso. Devo migliorare nell'impiattare gli spaghetti, non trovate? Pensavo a ben altro che alla foto, chiedo venia.
Il crudo pure meritava, messo così da Sommy a mo' di
grand plateau. Languiva ghiaccio, a dire il vero, ma che volete che vi dica: non si può avere tutto dall'aiuola.
Per rinfrescare delicatamente: il carpaccio di salmone con zenzero e aneto. L'abbinamento salmone-aneto mi ricorderà sempre Londra e quel salmone al pepe verde e aneto mangiato a East Finchley, a casa di Josh, nell'agosto del 1992.
Per finire torta di mele con gelato alla stracciatella.
Vino: Lugana 2007 - Azienda Agricola S. Cristina Zenato.