Casa. Dopo i tribolamenti quotidiani della sopravvivenza, i vari 'se', e i vari 'ma' ... propri e altrui.
Casa. Che mi accoglie silenziosa, vuota di persone ma non di anima.
Sono a casa, finalmente.
Questa domenica me ne resto a casa, perché voglio dedicarle tempo. Ma, sia chiaro, sebbene indaffarata, la domenica rimane pur sempre domenica.
La casa mi impegna, ma è bello vederla riprendere le sue forme, quelle della normalità, dopo un mese di bagagli preparati e disfatti, di arrivi e partenze, di disordine inevitabile e ignorato.
Le piante lasciano il balcone e tornano dentro, al loro solito posto, un occhio di riguardo alla polvere che sembra non voler abbandonare il campo, mobili e pavimenti vengono rinfrancati dalle cere, … e via dicendo. Un buon momento anche per quelle noiose sostituzioni: lampadine, batterie del telecomando, guarnizioni di questo e di quello. La manutenzione, ecco, teniamola presente.
Comunque, pranzare si deve pranzare, perché non sperimentare allora. Certo, senza impazzire, semplicemente con quello che abbiamo a disposizione: io ho optato per del maiale alla mostarda dolce, per esempio, … tanto per entrare nel “fall-feeling”.
Questa mostarda al miele merita, ve la consiglio.
Nel dopo pranzo c’è tempo per un film, ho noleggiato Revolutionary Road… e lo metto su, e mi piace, molto. E penso a Papavero, chissà se l’ha visto, perché se adora I ponti di Madison County, di certo le piacerà Revolutionary Road. Condivido l’opinione di chi ravvede in questa Kate Winslet un talento alla Meryl Streep.
Il grosso è fatto. Verso le sei mi viene voglia di un tè e decido di prenderlo nello studio, che oggi, con questa luce di settembre, mi sembra più bello.