giovedì 23 aprile 2009
Il fatto è che piove!
mercoledì 15 aprile 2009
La stanza da bagno.
Sebbene piccina, la mia stanza da bagno non manca di nulla, ve la faccio vedere.
sabato 11 aprile 2009
Dolce pasquale, ovvero il Cucùlo vestito a festa.
6 uova ( di cui 6 tuorli e 4 albumi)
350 gr di zucchero
200 gr di margarina
100 ml di latte
la scorza grattugiata di un limone non trattato
2 bustine di lievito per dolci
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lunedì 6 aprile 2009
Samovar: Aiuola prepara un tè per Jurij Andrèevič Živago.
‘Che posti stupendi! E che studio meraviglioso! Ispira, fa venire voglia di lavorare.’
‘Lo preferite nel bicchiere o nella tazza? Come vi piace, chiaro o forte?’ ”
[…] ‘Allora anche il tè è naturale?’
‘Si capisce, con il fiore.’
‘E’ una manna dal cielo. Ce lo fornisce un conoscente. Un uomo attivo con idee molto di sinistra, esponente ufficiale del Consiglio dell’economia della provincia. Viene qui a ritirare la legna per portarla in città, e a noi conoscenti porta farina, burro e altro. Siverka (così chiamava Averkij), Siverka, passami i biscotti. E adesso, scusate la curiosità, ma vorrei sapere da voi in che anno morì Griboedov.’
“La moglie lo nutriva di pane bianco col burro e gli dava da bere tè zuccherato e caffè. Jurij Andrèevič aveva dimenticato che tutto questo adesso non c’era più e si rallegrava di quelle raffinatezze, come per una poesia o una fiaba, quasi fossero cibi normali, che spettassero, anzi, di diritto a un convalescente.”
Tutte le citazioni da: Borìs Pasternàk, Il dottor Živago.
domenica 5 aprile 2009
Cronaca di un disastro annunciato.
Quando si agisce frettolosamente, le cose non vanno nel verso giusto: lo dice la saggezza popolare, lo dicono le maestre a scuola, lo dicono gli assicuratori auto, insomma, è un dato di fatto. A dirla tutta, quando quel pomeriggio mi sono fermata dal primo ambulante incontrato sulla strada, per acquistare un misurino nuovo, sentivo di agire con avventatezza.
Il misurino – mie care, voi lo sapete di certo – è un oggetto che richiede la massima affidabilità. Non è un caso che mia madre abbia e utilizzi lo stesso misurino da 30 anni, quello e solo quello. Pertanto, nell’acquisto, ci si affiderà a riferimenti ben precisi, a case di produzione di esperienza, collaudate, non di certo alla prima bancarella.
Ma, al tempo stesso, se l’acquisto viene effettuato:
1. in un pomeriggio invernale freddo e piovoso;
2. con l’autobus da prendere al volo per tornare a casa dal lavoro;
3. con l’immagine del tuo vecchio amato misurino ridotto in frantumi;
4. con in testa l’idea ossessiva di una torta (accidenti-a-quando-sbircio-il- web-sul-posto-di-lavoro) che ha appena fatto capolino da un blog e che tu hai deciso di fare OGGI! Oggi, e non domani o dopodomani, la voglio fare oggi!
Be’, in questo caso, tu punti quel dannato misurino opalescente sul banco, lo paghi e via, e non c’è niente che possa fermarti.
La ricetta perfetta era semplice e garantiva un risultato fragrante, odoroso e confortante, proprio come piace a me. Già all’impasto ho subodorato il disastro in agguato. Troppo liquido, continuavo a dirmi. Ma, si sa, quando si ha a che fare per la prima volta con una ricetta, la si prende con le pinze. Completato l’impasto e messa la teglia in forno, ho vegliato il dolce per i primi 5’. Poi in preda al diabolico sospetto, ho mostrato indifferenza, come di chi non vuol sapere. E mi sono tenuta impegnata con altro, ripromettendomi di tornare in cucina solo al trillo del timer. Così è stato.
Concedetemi, vi prego, di non descrivervi quello che potremmo definire un magnifico esempio di “sottiletta dolce alle spezie”, c’è un limite anche alla ciofeca. Né descriverò la furia che si è abbattuta sul misurino mendace. Il bieco ingannatore dai numeri messi a caso, è stato declassato ad annaffiatoio per vasi di piccola taglia, in esilio nell’aiuola odorosa.
Al contrario, non vi nascondo che una certa sfrontatezza mi ha spinto comunque a sottoporre la disastrosa “sottiletta dolce alle spezie" all’ignaro Sommy, il quale, a seguito delle sue rimostranze, galantemente limitate alla sola cottura, si è beccato un nonchalantico: “ma è fatto apposta, possibile che tu non lo capisca?” :-)
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.P.s. Occhio agli acquisti frettolosi: non tutti i misurini riescono con la misura!
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Questo post partecipa al Disaster Award, premio indetto dal blog Cuoche dell'altro mondo.
Ciao, Alex.
mercoledì 1 aprile 2009
La sposa che non ha sposato.
Questo è il bouquet della sposa che non ha sposato,
il cremisi dell’amore che non si è compiuto,
il candore del sogno che non si è avverato.
Questo è il bouquet dell’anello restituito,
il cremisi del cuore turbato,
il candore dello spirito arreso.
Questo è il bouquet che ho ricevuto.
Poi, il fiume ha esondato.
A tutte le spose che non hanno sposato.
a.o.