Mi sono chiesta tante volte, da quando esiste l'Aiuola Odorosa, se restare nell'anonimato fosse opportuno o meno. Non ho trovato una risposta convincente, che mi invogliasse a cambiare le cose, perciò a.o. è rimasta senza volto, così come sommy e come penelope. A questo tacere l'identità è seguito anche un tacere la "nascita" dell'Aiuola Odorosa: non l'ho detto a mia madre, non l'ho detto a mia sorella, né ad amici e a colleghe, insomma proprio a nessuno.
Finché oggi, una sorpresa,... inattesa, repentina: i due mondi si sono incontrati!
Leggendo la mia mail abituale non aiuolina, apro il messaggio di Laura, la gentile proprietaria della casa che ci ha ospitato in agosto in Calabria, che mi chiede come va, come è andato il rientro e poi scrive "(...) e navigando mi sono casualmente imbattuta in questo".Oh bella!
E adesso?
Che fò?
Ringrazio, di certo, per i complimenti di Laura.
Gioisco, orgogliosa di ospitare per la prima volta nell'aiuola una persona conosciuta "di persona".
... E mi confondo, ho il batticuore, mentre avverto quel virtuale limite divisorio - che sta a metà fra il mio mondo e quello (mio ma anche altro) di aiuola - assottigliarsi di un bel po'.
Ora mi chiedo: ma secondo voi, quel batticuore... ma che mi viene a significare?
Foto tratta da Flickr.
17 commenti:
credo di capire bene di cosa parli. chi mi conosce personalmente e sa del blog (non molti) mi chiede perchè non compare il mio nome. viceversa chi mi ha conosciuta attraverso il blog si chiede da dove salti fuori...
non so dirti neppure io cosa spinga a tenere le due cose, non dico separate, ma distinte. forse il solo fatto di voler essere letta o guardata senza altri filtri, nè preconcetti, nè pregiudizi... e parimenti sentirmi libera di scrivere e disegnare senza pensare a chi leggerà e guarderà...
che dici?
un abbraccio
dico che è sorprendente quanto un sentire possa essere comune.
approvo la tua interpretazione, vorrei aggiungere altro ma sono ancora in fase di elaborazione.
a presto
a.o.
anche io ho bloggato nell'anonimato per un po'. Poi ho detto: ma sì mettiamoci la faccia!, risultato: qui in ufficio lo sanno tutti, si accettano suggerimenti, i clienti visitano il blog, i colleghi torteggiano. La mia amica Luisa spaccia la ricetta dei canederli alle mamame dei compagni di scuola di suo figlio. I miei bambini stanno imparando a cucinare, e ad appassionarsi. L'amato bene non si lamenta più di tanto dei tafanari e mi dice perchè nn fai questo o non fai quello ....
Insomma dopo il primo momento che mi sono vergognata come mi avessero scopero a correre in mutande per la strada, adesso tutti contribuiscono, amici food blogger e tutti quelli che mi stanno intorno .... una specie di filò moderno
tutti i miei amici sanno, e vengono a vedersi sul blog (le ombre che mangiano, a volte proprio facce); è il mondo web che non sa chi io sia nel resto della vita, tranne alcuni amici anche blogger, e mi va bene così. nel passato mi presentavo sul web nome e cognome perché pensavo di non poter sostenere troppe identità, adesso invece la trovo una specie di "archiviazione", un fare ordine tra interessi diversi.
ma Aiuola, mi precedi: stavo proprio per proporre di parlare un po' su il fare blog :)
che carina l'immagine del filò moderno, isabella ;-) ...sarà che da buona veneta anch'io mi ci sento dentro!
fare mistero è bello!
come the silence is sexy
lo svelamento è roba da ego egotista:))
c'è un tempo per tutto..
dirlo in famiglia, no please! serve dare spago ad appigli di vecchia data? l'ho fatto e mi snobbano alla grande! con gli amici stretti è altra cosa..ma battitori liberi riesce meglio in libera battuta,
l'identità! carneade chi era costui?:)))
la dimensione del mistero mi è poco congeniale e mai sono stata sfiorata dal dubbio: per me solo nome e cognome. Decisione che, essendo dotata di un cognome poco comune, mi ha regalato la scoperta di parentele insospettate che mai avrei immaginato di avere.
Devo riconoscere però che il pubblico su cui fa leva il mio spazio è parecchio circoscritto e quindi il rischio di danni da eccessiva popolarità è assai limitato
mi spiego un po' di più: mi capita di produrre letteratura scientifica, quindi che il mio nome sia su web, e così, cercandolo, si coniugavano cotolette e altro con un effetto curioso; ho deciso di separare.
Uno, nessuno, centomila ... è innato riservare alcuni aspetti alla vita pubblica e alcuni alla vita privata! Senza perdere in autenticità si deve ascoltare la propria indole. Notte!
Via, via, che comunque sia l'anonimato alla fin fine non è mai tale.
sì, penso che per avere un reale anonimato ci si debba davvero mettere di buzzo buono, e avere motivi di tale importanza - che ne so, pentito di mafia - da giustificare l'impegno; penso anche che l'anonimato che in genere si propone nel blog, quando lo si propone, sia una convenzione del tipo: se vuoi, puoi sapere chi sono, ma facciamo che in linea di massima ci lasciamo in pace in questo gioco.
io dapprima ero dedesca, impensabile per me assumere un nik; poi due eventi mi hanno invitato a darmelo: uno, l'ho detto, il "disordine" che si creava nell'informazione su web, l'altro, più curioso, che Artemisia Comina non è un nik, ma nasce, molto prima che io avessi un blog, come nome accademico in un'Accademia non virtuale che si modellava sulle accademie barocche, dove tutti i membri assumevano un nome diverso dal proprio e consono agli scopi dell'accademia. Quando ho messo le ricette dell'Accademia Affamati Affannati su blog era naturale che anche lì fossi Artemisia.
ancora: condivido con cobrizo: distinzione più che separazione.
certo basta impostare due paroline nel motore di ricerca e si scopre ogni arcano..invece così con gli pseudonimi è più divertente e rispettoso insieme e il nostro jouer si arricchisce di mille chances,
non è un fatto d'identità, non starei a scomodare una nozione di per sé complessa (ruolo identitario, coscienza identitaria, sono personali molto personali-intimi ed incessantemente indagabili)
nel blog parliamo di noi questo è indubbio!
e di noi sveliamo molto!
in modi sottili, raffinati, sublimati o più maldestramente più irruentemente...ma con un occhio psicanalitico diciamo, s'intuiscono e si vedono molti aspetti, tic taciuti o rivelati,omissioni e sviste ah le sviste scappano eccome! e le sviste parlano!
i blog: esercizi di sano e/o insano narcisismo, solo una questione di spettro, di intensità oscillatoria sullo spettro..
compiacimenti appagamenti feedback curiosità piacevolezza confronti riscontri accordi disaccordi armonie disarmonie riconoscimenti e disconoscimenti distonie amichevolezza simpatie antipatie forse qualche raro momento di empatia, giochi di proiezioni ..e chi ha più ne metta!
caspita! questi blog sono un campionario di vita! e li chiamano virtuali:) e lo sono! però virtuale impastato col reale! e l'ideale ce lo scordiamo? giacché tutto ruota lì attorno..
aiuola carissima cosa non hai sobillato con la tua non innocente :)domanda " e che mi viene a significare? "
quel significare significa mare e monti di cose!
e rispondere più che cortesia c'est pour moi beaucoup engagée
Un ringraziamento a tutti.
Mi sono messa di "buzzo buono", come dice Artemisia, a riflettere su ciò che mi ha "perturbato" nell'episodio accaduto ieri.
Sono arrivata alle seguenti conclusioni: il blog, o meglio questo blog, per assurdo, pur essendo accessibile a tutto il mondo resta uno strumento privato che si rivolge ad un interlocutore senza volto. Nasce per il piacere di esprimersi in maniera creativa e di fare nuove conoscenze, dettate da un'affinità, dalla condivisione di uno o più interessi ma dettate soprattutto - come spesso accade nell'aiuola - dal percepire, accogliere e perseguire il privilegio di godere la sensibilità altrui, in sé, senza la sovrastruttura dell'esperienza precedente, senza la zavorra dell'identità (papavero, I thank you). In questo modo il commento si mostra autentico e libero, non influenzato.
E' questo che mi preme più di tutto nell'Aiuola Odorosa: incontrare persone, esporre le mie opinioni e ascoltare quelle altrui, azionare modalità di comunicazione - ma anche di conoscenza e di frequentazione - che siano alternative ai rapporti convenzionali.
Alternative sì, e giorno dopo giorno, parola dopo parola, immagine dopo immagine, sempre più meritevoli di attenzione e di gratitudine, per tutto quello che - in maniera del tutto disinteressata - generosamente mi danno.
@artemisia: mi hai fatto ridere con le cotolette. Credo che non avresti potuto scegliere un nick migliore, Artemisia sei tu, ti calza a pennello.
@dede: benvenuta dede nell'aiuola odorosa. quanta energia dal tuo commento, anche dal tuo blog, e quanto amore per la musica, è un piacere conoscerti.
@twostella: l'autenticità sempre, l'autenticità a tutti i costi, grazie per il commento.
@meristemi: si lascia sempre un bandolo, una cimetta, facile è individuarlo... più difficile, forse, venirne a capo.
@papavero: che razza di aiuola sarei senza il mio papavero?
@isabella: in effetti il tuo blog emana familiarità e condivisione, i tuoi tafanari sono un po' i nostri ed è stato bello conoscerti nella tua prima foto.
grazie per il commento
a.o.
Ho letto con un sorriso.
I primi tempi ero semplicemente "sprimacciacuscini", poi ho deciso di espormi con il mio nome, e ora, dopo aver messo ormai parte del mio cuore nel blog, espongo anche il cognome.
Non me ne vergogno, e in fondo mi piace che la gente sappia darmi un'identità. Sono una persona reale. :)
Un bacio.
Non c'è niente di cui vergognarsi, anzi è apprezzabilissimo.
C'è anche da dire che - a mio parere - nome e cognome si limitano a rivelare semplicemente l'identità "anagrafica".
"In punta di piedi" racconta amabilmente di te e lo raccontarebbe altrettanto amabilmente anche se non conoscessimo il tuo nome o non vedessimo la tua foto.
Siamo tutte persone reali, sarebbe impensabile, altrimenti, anche solo lasciare un saluto.
:)
a.o.
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