lunedì 24 maggio 2010

A Romeo.


"Quando i verdi occhi di un gatto scrutano dentro di voi, potete star certi che qualunque cosa intendano dirvi è la verità".

Lillian Moore



Arrivederci,
Romeo.





.

domenica 23 maggio 2010

C'è del pop nell'aiuola.


Anche questo weekend pioggia e maltempo. Primavera sprecata. Ma non ci perdiamo d'animo, io e il nipote, e diamo il meglio di noi con la tecnica del collage. Sul soggetto da scegliere non ci sono dubbi, è evidente. Allora pronti: via con forbici, carta e cartoncino.

venerdì 21 maggio 2010

Il pieno, grazie.


Con Tiptree non si sa mai, sempre meglio fare il pieno ;D

mercoledì 19 maggio 2010

Blog = Diario?


Una domanda che mi pongo da qualche giorno, forse perché alle prese con il Diario di Etty.
Blog=Diario? Non credo si tratti proprio della stessa cosa, direi che è il destinatario delle nostre parole a fare la differenza.

Chi ha avuto un diario (e chi non l'ha avuto, almeno una volta nella vita) ha sempre confidato nella segretezza dei contenuti, per potersi abbandonare a mettere in parole un pensiero altrimenti incomunicabile, non perché scandaloso, intendiamoci, almeno non sempre, ma perché profondamente intimo, riservato, la cui rivelazione è concessa a noi stessi e solo a noi.

Nei diari si attua quella strana forma di terza dimensione, dove i pensieri si trasformano in parole, sì è vero, ma queste rimangono mute, silenziose, parole non parlate. E la parola non parlata non è ancora un fatto, se ne rimane lì, esiste con tutto il potenziale della sua fattibilità... ma non è ancora un fatto! Questa strana sospensione ci aiuta, facendoci 'prendere coscienza' e facendoci 'prendere tempo' sul destino di quelle parole non parlate.

A volte mi è sembrato di ritrovare questa dimensione nel blog, rare volte, in realtà. Solo quando non ho pensato che le 'parole non parlate' sarebbero state lette, e dunque agite da qualcuno che non fossi io.

Credo che il blog sia altro dal diario, un giornale forse: il foglio del dies. Una straordinaria forma di comunicazione che non esclude l'esercizio, nostro, a favore dell'introspezione ma che niente di più condivide con quel luogo unico, secretum, pieno di cancellature e correzioni, dove la vita (il cuore, la mente) parla, afferma e interroga veramente.

martedì 18 maggio 2010

Di come la pagina di un diario altrui potrebbe essere benissimo la pagina del tuo.


"Domenica, le undici. [...] L'ordine gerararchico all'interno della mia vita è un po' cambiato. 'Una volta' preferivo cominciare a stomaco vuoto con Dostoevskij o con Hegel, e a tempo perso, quand'ero nervosa, mi capitava anche di rammendare una calza, se proprio non si poteva fare altrimenti. Ora comincio con la calza, nel senso più letterale della parola, e poi, pian piano, passando attraverso le altre incombenze quotidiane, salgo verso la cima, dove ritrovo i poeti e i pensatori."



"Una volta, se mi piaceva un fiore, avrei voluto premermelo su cuore, o addirittura mangiarmelo (...) provavo un desiderio troppo fisico per le cose che mi piacevano, le volevo avere. E' per questo che sentivo sempre quel doloroso insaziabile desiderio, quella nostalgia per un qualcosa che mi appariva irrangiungibile, nostalgia che chiamavo allora 'impulso creativo'. Credo che fossero queste forti emozioni a farmi pensare di essere nata per fare l'artista".


"Venerdì mattina, le otto. Signore, dammi meno pensieri e più acqua fredda e ginnastica alla mattina".


"Mercoledì mattina, le sette e mezzo. (...) Quest'ora prima della colazione è per me come una piattaforma per salire sulla mia giornata. C'è una gran tranquillità, anche se i vicini hanno la radio accesa, e anche se Han - seppure pianissimo - sta russando dietro di me. Non c'è proprio nessuna pressione intorno".


"Mercoledì mattina, le nove e mezzo. Ieri sera, mentre andavo da lui in bicicletta, avevo dentro un grande e dolce desiderio di primavera. E mentre pedalavo sognando sull'asfalto della Larissestraat tutta impaziente di vederlo, d'un tratto mi son sentita accarezzare da un'aria tiepida di primavera e ho pensato: anche questo va bene. Perché non si potrebbe provare un grande e tenero trasporto per una primavera (...)? Sì, perché non si potrebbe avere un'esperienza amorosa con una primavera? E la carezza di quell'aria era così tenera e così universale che le mani di un uomo, anche le sue, mi sembravano ruvide al confronto".

Tutte le citazioni sono tratte da:
Etty Hillesum, Diario 1941 - 1943, Adelphi

Grazie a Papavero di campo.

domenica 9 maggio 2010

Bellezza assoluta. Dedicato a Peppino...


Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore.


Peppino Impastato

mercoledì 5 maggio 2010

Io e Zero.


Io e Zero stamattina ce la prendiamo con calma.
Perché abbiamo la mattina libera e la loggetta ci accoglie.



Perché abbiamo latte fresco di alta qualità della nostra terra. Perché abbiamo fragole tenere da gustarci al sole, un sole che c'è e non c'è... ma che importa.


Perché gli attimi trascorsi così sono i nostri preferiti. Oziosi, fragolosi attimi, tutti per noi.

Tempus fugit.

Domenica


Oggi


Tempus fugit, e agisce le cose, le cambia, le trasforma. Lì per lì non ce ne accorgiamo, poi la semplice vista di un fiore ci lascia a bocca aperta.

E pensare che solo tre giorni fa...

N.Y. Style Cheesecake, dettagli.


Partiamo da un fatto: amo il cheesecake. Sarà per questo motivo, per questo amore viscerale che mi lega ad esso ed a tutti i ricordi di un'estate negli Stati Uniti, che non mi sono mai azzardata a preparalo, l'idea di toppare mi sembrava un affronto.



Perciò, nonostante i miei amici - ben consci di questa mia passione - continuavano a regalarmi una vera e propria bibliografia sull'argomento, io ho aspettato ben dieci anni prima di preparare un cheesecake.


Un limite notevole era dato dalla mancanza di sour cream. La sour cream (o panna acida) è assai rara, se non del tutto assente, in Italia. Tante 'cheesecakeiste' sul web si affannano infatti a sostituire questo ingrediente - fondamentale nella versione New York - con latticello o con loro personali alternative. Anche io, alla fine, ho optato per una alternativa aiuolina che vi svelerò.

Ma cominciamo dalla ricetta: ho scelto questa di Joy of Baking, che coincide - tra l'altro- con quella riportata nel libro Cheesecake Extraordinaire di Mary Crownover che vedete in foto.

Ingredienti:

Base:
190 gr di biscotti (McVitie's Digestive)
50 gr di zucchero
114 gr di burro fuso

Ripieno:
1 kg di cream cheese (Philadelphia o simili, assolutamente non light, a temperatura ambiente)
200 gr di zucchero
40 gr farina
5 uova grandi, a temperatura ambiente
80 ml di panna
1 cucchiaio di scorza grattugiata di limone
1 cucchiaino da tè di aroma di vaniglia

Copertura:
200 gr di sour cream (per chi miracolosamente l'avesse a disposizione)
30 gr di zucchero
1/2 cucchiaino da tè di aroma di vaniglia



Procedimento
:
imburrare una teglia di 23 cm dal bordo estraibile. Disporre la teglia all'interno di una teglia più grande nel caso il cheescake 'spruzzi' durante la cottura. Preriscaldare il forno a 180°.

per la base:
mettere i biscotti nel mixer e sbriciolare... di brutto! In una ciotola media mescolare la polvere di biscotti, zucchero e burro fuso. Mescolare bene fino a che i biscotti e lo zucchero siano stati assorbiti dalla polvere di biscotti. Passare il composto nella teglia e pressare occupando tutto lo spazio disponibile fino a creare un disco di circa 2,5 cm di altezza. Coprire e mettere in frigo mentre si prepara il ripieno.

per il ripieno:
in una ciotola o in planetaria versare il formaggio cremoso, zucchero e farina. Mescolare dolcemente finché il composto non risulti soffice (circa 2 minuti), raschiando la ciotola con la spatola se necessario. Aggiungere le uova, uno alla volta, mescolando bene (circa 30'') prima di aggiungere il successivo. Raschiare bene i bordi e il fondo della ciotola. Aggiungere la panna, il limone grattato e l'estratto di vaniglia, mescolando fino a totale assorbimento. Togliere la base dal frigo e versarvi sopra il ripieno. Infornare la teglia, disposta su una teglia più grande, sul ripiano centrale del forno.
Cuocere per 15' a 180° e poi abbassare la temperatura a 120° e continuare a cuocere per 1 ora e 1/2 o fino a quando non apparirà ben rappreso e solo il centro del cheesecake sembri leggermente umido e tremolante. Togliere dal forno e posizionare la teglia su di una griglia.
Nel frattempo in una piccola ciotola mescolare la sour cream*, zucchero ed estratto di vaniglia. Spalmare il composto sul cheesecake ancora caldo e infornare nuovamente per 15' circa. Rimuovere dal forno e passare, molto delicatamente, la lama di un coltello largo e piatto su tutto il perimetro del cheesecake, in modo da staccarlo dal bordo della teglia (aiuta a prevenirne la rottura una volta freddo).
Lasciare raffreddare prima di coprire con una pellicola e mettere in frigo. Il gusto del cheesecake raggiunge il suo top dopo un giorno completo di refrigerazione.

Variazioni aiuoline:
  • credo che la modalità forno ventilato non sia proprio l'ideale per questa preparazione, mi propongo di ripetere la ricetta senza ventilare.
  • la sour cream, con la sua forte azione batterica, mi ha rimandato allo yogurt. così ho praparato un composto fatto al 50% da ricotta per la cremosità (non quella fresca e saporita che gustiamo a tavola, ma quella specie di crema di ricotta preconfezionata che troviamo al supermarket) ed al 50% da yogurt magro per l'acidità. cercate da sole il giusto equilibrio tra consistenza e acidità mescolando gli ingredienti, ed avrete un'accetabile alternativa aiuolina alla sour cream.

E' tutto ragazze, make your own New York Style Cheesecake and enjoy! :D