mercoledì 29 ottobre 2008

Il gigliuccio fiorentino.


Vi capitano mai quelle giornate in cui si parte da casa con un proposito e vi si ritorna avendone realizzato uno completamente diverso? A me spesso. Come un sabato, per esempio, in cui sono andata in cartoleria per comprare della cancelleria e rapita da una carta con bellissime rose, immaginata di repente nei cassetti del mio comò, mi prendo una ramanzina in piena regola dalla cartolaia, che afferma: per armadi e cassetti ci vuole il gigliuccio fiorentino! Sottomessa da tale, autoritaria, determinazione, non ce l'ho fatta a dirle che il gigliuccio fiorentino ha abitato nei cassetti della mia vita da quando sono nata, che la sola vista mi fa lo stesso effetto di un dolce serale di ciliegie dopo un'intera giornata trascorsa a mangiarne direttamente dall'albero. Perciò dopo aver abbozzato una timida preferenza di colore - per cui la bersagliera mi ha concesso libero arbitrio - sono tornata a casa con il mio bel rotolo sotto il braccio.


Ora, fortuna vuole che le cose non capitino mai a caso, e che lasciare un rotolo di gigliuccio fiorentino intonzo e incustodito per casa possa avere effetti assai curiosi. Come per la credenza in cucina, di cui lamentavo una certa ombrosa tonalità e che pensavo da tempo di ravvivare, assillando Sommy con continue proposte di variazione. Che cosa c'entrano adesso Sommy e la credenza? Lo scoprirete.
Il venerdì pomeriggio successivo a quel sabato in cartoleria, torno a casa e trovo dapprima questo, sul tavolo del soggiorno:


e poi questo, in cucina:

e un Sommy raggiante, tra forbici e metro, che recita allegro: s-o-o-o-r-p-r-e-s-a!
Ahhhhh. Avrei potuto fermarlo, aveva appena cominciato. Avrei potuto spiegarglielo, ma cosa? le mie turbe mentali legate a le fleur de lis florencée ? Ho sorriso, invece. A denti stretti, vabbè, ma vale uguale, mentre tra me e me ripetevo non è poi così male, non è poi così male, non è poi così male. Ho posato giacca e borsa e mi son messa ad aiutarlo contenta della sua ignara sorpresa, e svelti svelti, in dieci minuti abbiamo finito.

E questa è la storia di come il gigliuccio fiorentino sia tornato preponderante nella mia vita, e di come abbia lasciato indietro i cassetti e si sia conquistato, addirittura, un posto in vetrina.

19 commenti:

Elena Bruno ha detto...

Io ho sempre avuto una passione per il giglio fiorentino!

a.o. ha detto...

Grazie, cara, per la solidarietà.

papavero di campo ha detto...

qui cara aiuola imperversa,
a parte l'aura coercitiva, va detto e riconosciuto che nella tua madia ci sta di molto bene, vedi lo dico alla fiorentina! non solo, è molto fine e chissà che non ti copierò, a questo punto non è un problema di originalità ma di stile e lo stile a questi cavoli di fiorentini bisogna pur riconosceglierlo!

ps: sei così accondiscendente con le cartolaie?! io però per come sono fatta io avrei preso pure la carta con le rose, tra le due opzioni scelgo tutt'e due! le vie delle patologie sono infinite:))

ps: ci foderavo i libri il che dimostra che il giglio imperialista imperversa dappertutto!

a.o. ha detto...

no, di solito non sono così arrendevole, ma la bersagliera è la bersagliera... sebbene sarebbe stato suo interesse vendermeli entrambi, ha fatto scivolare via quel foglio di rose come per magia.

i libri foderati! che nostalgia per quella pratica amorevole, avevo acquisito un metodo infallibile... con tanto di rinforzo su apice e pedice del dorso.

Manuela ha detto...

mi sa che il gigliouccio ha segnato l'infanzia di tutte noi, ma devi ammetterlo, la credenza ora è veramente bella. Talvolta penso di andare controcorrente cambiando qualcosa di tradizionale, ma poi gira e rigira vado a rimettere tutto come forse doveva andare dall'inizio, e poi le rose forse dopo un pochino stufano, il gigliuccio è come il profumo di lavanda, è sempre quello, ma guai a non averlo !!!
Un abbraccio
manuela

artemisia comina ha detto...

sorpresa dolce e bellissima, e grande grabo della credenza azzurrina.

io sto meditando colori per un mio certo scaffale, e il tema mi appassiona assai.

a.o. ha detto...

@manuela: ma sì, foderare senza giglio non è foderare.
ciao manuela

@artemisia: azzurrino, sì. dopo i rossi, i verdi, i marroni e i blu, erano gli unici gigli non ancora testati.

per la sommy-surprise aiuola era tutta gongolante, ha superato l'impatto giglio senza destare il minimo sospetto :)))))))

tania ha detto...

il gigliuccio è un classico! poi blu è proprio bello!
buon lavoro!
Mary

cobrizo ha detto...

eh, ogni tanto bisognerebbe davvero arrendersi e lasciar che le cose ci indichino nuove possibilità... ;-)

Anonimo ha detto...

ahahahah stupendi! beh solo per il gesto,per il giglio fiorentino si apre una nuova era nel tuo cuore...
(io ci ricoprivo i libri scolastici per quanta ne girava per casa...)

Cristina ha detto...

Il giglio è un grande classico, intramontabile...e per coincidenza anch'io sto meditando di usarlo per decorare una scatola!
Insomma la tua vetrina mi 'garba' molto...come direbbero a Firenze!
Un abbraccio.
Cristina

Fastidiosa ha detto...

Aiuola, come ti capisco, anche a casa mia soprattutto in cassapanche o cassettiere antiche il giglio imperversava! Trovo si accosti benissimo alla vostra vetrina, e il tuo Sommy, ha avuto un pensiero tanto gentile che credo proprio abbia messo in secondo piano il gigliuccio! ;-)

p.s.1: ma tu e Papavero usavate i gigli anche per rivestire i libri?
p.s.2: hehe anche mia mamma mi aveva insegnato l'arte del rinforzo su apice e pedice!

cobrizo ha detto...

oh, ragazze siete un continuo dolce rivangar nelle memorie... - neanche fossimo vecchiette, accidenti! ;-) -
anch'io ricordo l'operazione di ricoprir i libri prima dell'inizio dell'anno scolastisco ma sono sempre andata controcorrente, anche in quel caso. ;-) mi costruivo un fondo a collage usando le cose più disparate (da foto di riviste) e poi plastificavo tutto con la pellicola trasparente adesiva. che lavoro, ma che soddisfazione!

Effeti ha detto...

Il risultato della sommy-surprise?
Io direi classico con stile,che vuoi di più!

Cuoche dell'altro mondo ha detto...

Ahah, io il giglio fiorentino ce l'ho pure a letto .... un copriletto regalatomi dalla mamma.
A.o, dai, non è affatto male. E poi ora quella carta ha una storia, anche pubblica. Ti farà sorridere ogni volta che estrai qualcosa dalla credenza.
Comunque io sono uguale .... non riesco ad oppormi all'insistenza di certe commesse.
Ciao
Alex

a.o. ha detto...

@marypoppins: grazie mary, buon lavoro anche a te con zucche, swap, trine, merletti, ricami e tutte le tue meraviglie.

@cobrizo: non avevo dubbi che le tue foderine fossero originali, siamo difronte a pura maestria:... la pellicola trasparente adesiva!!!

@nina: un urrà per sommy

@cristina: il giglio è sempre il giglio, anche l'aiuola l'ha capito.

@fastidiosa: vedevo lui, improvvisato tappezziere, e il giglio chi lo vedeva più?

@effeti: al giglio non si comanda, davvero una bellissima sorpresa.

@alex: vero, dando uno sguardo in credenza, penserò a tutti i vostri libri, cassetti, armadi e copriletti. ;)

Rossana ha detto...

Com'è che io invece non l'ho mai usato? Mi sento un po' un pesce fuor d'acqua. :)
Sempre optato per le alternative.

Bacione aiuola cara.

a.o. ha detto...

@rossana: che carta usavi per i libri?

Anonimo ha detto...

Ciao!
Mi chiamo Marina, sono capitata in quest'aiuola per caso, non ricordo neanche come, seguendo chi o che cosa.
Ma il fatto certo è che sono rimasta... deliziata dal tuo blog, e ti visiterò spesso.
Complimenti e grazie per le belle immagini (sia fotografiche che non).
Ciao