lunedì 22 dicembre 2008

Blog-natale: i regali virtuali per le mie amiche bloggers.


Auguri! Auguri! Auguri!

Come dimenticare voi? Lo shopping virtuale, nel vero senso della parola, mi permette di regalare l'inregalabile, l'introvabile, l'inavvicinabile. Scelgo quello che voglio e ne faccio man bassa, questi sono i miei doni per voi, pioniere, instancabili, puntuali frequentatrici dell'aiuola odorosa:

per Artemisia Comina

Josef Hoffmann (Austria, 1870-1956) per Wiener Werkstätte
Square Brooch, argento, oro, opale. 1905





per Papavero di Campo:


Rene Lalique (1860-1845)
The Betrothal - To have and to hold, oro, smalto, peridot




per Cobrizoperla:

Mark Rothko, White over red, 1957



per Francesca_nina



Peggy's Cove Lighthouse - Nova Scotia - Canada



per Fastidiosa:


Charles M. Schulz, Peanuts First Edition, 1950-1952



per Twostella:

British Cottage, Bath, UK



per Alex:

White Christmas - White Fabulous Kitchen



per Carla:

The first most beautiful bookshop in the world: Selexyz Dominicanen - Maastricht



per Rossana:



Manolo Blahnik, Nefasta, seta e metallo


per Manuela:

Atollo di Ari - Maldive


A tutte le altre care bloggers, di cui so ancora poco e per le quali non riesco a scegliere un dono, lascio l'augurio migliore:

un natale d'amore.


venerdì 19 dicembre 2008

Venerdì. Regalini "no problem".


Capita, a volte, che per la vigilia di Natale qualcuno abbia piacere di invitarci. Intendo qualcuno che non sia un nostro parente direttissimo, escludiamo perciò genitori, fratelli o sorelle. Capita, a chi in quei giorni sia lontano dalla propria famiglia d'origine, di ricevere l'invito da cugini o amici di famiglia. In questa circostanza è possibile che si incontrino persone che conosciamo poco o addirittura per niente.
Poiché si tratta di una sera speciale, mi sembra carino donare qualcosa - comunque - a tutti gli invitati, conosciuti o meno. Per questi ultimi ho scelto qualcosa di simbolico, augurale e sempre gradito: il caro, vecchio, biglietto della lotteria.



Ho chiesto alla padrona di casa i nomi degli invitati, in modo da poter personalizzare la confezione. In cartoleria ho acquistato della carta da regalo d'ispirazione vintage. Con del cartoncino bristol rosso ho creato delle targhette, belle lunghe, che ho provvisto di foro centrale e di laccetto. Con lo stesso cartoncino ho ritagliato dei rettangoli della stessa dimensione dei biglietti della lotteria per dare spessore e rigidità. Infine ho incartato, piegato, scotchato e legato con dello spago.


Che ne dite?



Non sono dei veri e propri regalini "no problem"?

lunedì 15 dicembre 2008

L'Irlanda non è più lontana.

L'aiuola odorosa è zuppa. Questa pioggia interminabile ne ha spugnato i cespugli, affogato radici, piegato fusti. I poveri fili dell'erba cipollina se ne stanno smosci e tristi, come un toupet sotto l'acquazzone; la menta ha perso ogni foglia; il rosmarino mostra un verde che non è il suo. Non si ha voglia di uscire neanche in giardino, persino Penelope gratta con la zampa la porta-finestra e guaisce un 'lasciatemi entrare e prendere possesso per tutto il giorno di quella brandina s'il vous plait'. Sommy se ne sta concentrato su un nuovo tecno-acquisto, Packard Bell Studio, un piccolo cofanetto nero e lucido mostruosamente giga-capiente su cui scaricare film, foto, musica, una sorta di archivio multitasking da collegare ovunque: tv, pc, hi-fi.

Io non mi fermo un attimo, sono presa dal momento di iper-attività casalinga, ma non c'è da preoccuparsi, sono crisi temporanee. Intanto penso al pranzo, mi gira in testa quel brodo di coniglio che consiglia papavero , il coniglio c'è. In frigo ho anche degli spinaci freschi, mi manca un primo, spinaci spinaci spinaci, ho trovato: l'Irlanda non è più lontana!




Mi rendo conto che citare la fonte delle ricette è indispensabile, ma l'autore di questa vellutata non me ne vorrà se proprio non riesco a ricordare: sono passati 18 anni. L'Irlanda non è più lontana fa parte di quelle ricette prescelte, selezionate da me e la mia amica Ti, prima di partire per l'università. A 18 anni la terna nome-colore-foto ha fatto sì che ce ne innamorassimo a prima vista e fu subito appuntata su un foglio a righe azzurro, in un raccoglitore di Snoopy, che di certo giace ancora da qualche parte, nel mio appartamento. Non seguo la ricetta alla lettera, mi affido a memoria e ispirazione: spinaci, patate, cipolla, sedano, carota. Come un brodo vegetale, a cui dare un bel brivido horror da Minipimer.

Ma ritorniamo al coniglio. Poiché il potage passé gli ha rubato l'entrata, abbandono l'idea del brodo (riservandomelo per altra occasione). Mi serve vestirlo per bene e dunque decido così:

1 mazzetto guarnito delle poverine che meglio stanno reagendo: salvia, timo, rosmarino, alloro


1 bella cipolla dorata tagliata a rondelle larghe (se vi piace il sapore e la consistenza della cipolla in salsa, non esitate a utilizzarne due)

pepe verde in salamoia

lambrusco (o vino rosso, ma perché no anche bianco, che avete a disposizione)

sale e pepe

Ho fatto una cosa che non faccio mai: ho usato il burro invece dell'olio extra vergine d'oliva. Non so cosa mi sia preso, certe azioni - a gente del Tropico come me - assicurano la dannazione eterna. Un bel pezzo di burro in cui far appassire la cipolla con il mazzetto guarnito, messo lì e via. Ho aggiunto da subito il pepe verde in salamoia e, quando il tutto ha legato a dovere, ho adagiato i pezzi di coniglio precedentemente infarinati. Li ho lasciati insaporire a fuoco vivace, e bagnati con il lambrusco a far evaporare, ma non completamente. Salati, pepati e dopodiché coperti. Che profumo alzando il coperchio e che bella consistenza questo condimento che colora tutto di un incredibile rosso-blog-aiuola.



Il profumo inconfondibile delle aromatiche ha prontamente sollecitato Sommy, che di rimando ha dato spazio ad altro bouquet, stappando questo vino dal nome evocativo quanto la sua etichetta: Promenades en Val de Loire 2005 - Bouvet Ladubay. Il pranzo è proceduto tranquillo, non è mancata una scarpetta degna di nota, praticamente tuffata in quell'intingolo portentoso che il coniglio e gli altri ingredienti hanno generosamente prodotto.

Tentiamo di lasciar il palato 'a casu (al sapore di formaggio), come ci insegna il proverbio, con un pecorino crotonese di cui siamo prede, ma non ci riusciamo perché qualcosa di superiore ci attende:




ficu 'ccu mele 'e ficu

E.T. Finardi e il pianeta su cui ricominciare.



C'era un tipo che viveva in un abbaino

per avere il cielo sempre vicino

voleva passare sulla vita come un aeroplano

perché a lui non importava niente

di quello che faceva la gente

solo una cosa per lui era importante

e si esercitava continuamente

per sviluppare quel talento latente

che è nascosto tra le pieghe della mente

e la notte sdraiato sul letto, guardando le stelle

dalla finestra nel tetto con un messaggio

voleva prendere contatto, diceva:

"Extraterrestre portami via

voglio una stella che sia tutta mia

extraterrestre vienimi a cercare

voglio un pianeta su cui ricominciare

Una notte il suo messaggio fu ricevuto

ed in un istante é stato trasportato

senza dolore su un pianeta sconosciuto

il cielo un po' più viola del normale

un po' più caldo il sole, ma nell'aria un buon sapore

terra da esplorare, e dopo la terra il mare

un pianeta intero con cui giocare

e lentamente la consapevolezza

mista ad una dolce sicurezza

"l'universo é la mia fortezza!"

"Extraterrestre portami via

voglio una stella che sia tutta mia

extraterrestre vienimi a pigliare

voglio un pianeta su cui ricominciare!"

Ma dopo un po' di tempo la sua sicurezza

comincia a dare segni di incertezza

si sente crescere dentro l'amarezza

perché adesso che il suo scopo é stato realizzato

si sente ancora vuoto

si accorge che in lui niente é cambiato

che le sue paure non se ne sono andate

anzi che semmai sono aumentate

dalla solitudine amplificate

e adesso passa la vita a cercare

ancora di comunicare

con qualcuno che lo possa far tornare, dice:

"Extraterrestre portami via

voglio tornare indietro a casa mia

extraterrestre vienimi a cercare

voglio tornare per ricominciare!

Extraterrestre portami via

voglio tornare indietro a casa mia

extraterrestre non mi abbandonare

voglio tornare per ricominciare!"


a miciobigio

venerdì 12 dicembre 2008

Venerdì. Aiuola bagnata, Aiuola fortunata.

Di tutti i giorni in cui questo bellissimo dono poteva arrivarmi, è arrivato proprio di venerdì, come la ciliegina sulla torta. Sto parlando del premio per l'Afternoon Tea Award di Twostella. Di certo gli riserverò il posto d'onore nella mise en place natalizia.
Grazie Twostella.

giovedì 11 dicembre 2008

8 dicembre. A casa di Jean.


Se c'è una cosa che adoro fare è trascorrere del tempo con i miei amici. Che sia inverno o estate, che sia feriale o festivo, all'aperto o al chiuso, il tempo trascorso insieme ai miei amici ha su di me conseguenze affettivamente rigeneranti, rinvigorenti. Sarà che ci conosciamo da quando andavamo al liceo. Sarà l'essere cresciuti fianco a fianco, l'aver condiviso tutto, ogni cosa. Sarà che i ricordi di ciascuno si intersecano con quelli dell'altro: viaggi, vacanze, laurea, concerti, storie d'amore, matrimoni, bambini, purtroppo anche separazioni. Ogni singolo evento partecipato e vissuto insieme,... da anni. Il fatto di abitare in città diverse non ha cambiato nulla, anzi, ogni occasione è buona per una rencontre.




Quando decidiamo di incontrarci a Nord, la casa di Jean è quella che meglio si presta ad accoglierci. Bisogna proprio dirlo: Jean è un ottimo padrone di casa, ci ha fatto trovare anche l'albero di Natale.




















Devo ammettere che per i partecipanti che ci hanno conosciuto più in la', lontano da scuola, ormai adulti e introdotti nel mondo del lavoro, queste riunioni non sono proprio il massimo: non facciamo altro che chiacchierare e ridere e sfotterci l'uno con l'altro. Io dico che viviamo una regressione, come quando si torna a casa per le vacanze di Natale. Ritorniamo i liceali spensierati e ridanciani e perché no, anche un po' idioti.


La prima giornata, generalmente, è di assestamento. Chi arriva in macchina, chi arriva in treno, chi arriva in aereo: la cosa strana è che a qualsiasi ora si arrivi, tutti presentano un certo languorino. Perciò, avendone ormai esperienza, i primi ad arrivare sono anche i primi a mettersi a cucinare.

Poiché Jean ha un talento spropositato per la musica, la sua casa è provvista di uno spazio per gli strumenti. Lui suona, insieme a chi ne è capace, e noi cantiamo, cantiamo un sacco, cantiamo tutto.

Così la sera arriva, ma noi non ce ne accorgiamo, e anche chi se ne accorge e vuole andare a letto, dovrà penare. Sì, perché non appena ti infili sotto le coperte e poggi la testa sul cuscino arriva sempre qualcuno che si siede sulle tue gambe e ti dice: ah, avevo dimenticato di raccontarti una cosa "i-m-p-o-r-t-a-n-t-i-s-s-i-m-a"... e si ricomincia.

martedì 9 dicembre 2008

Sprizzo tè da tutti i pori: ho vinto l'Afternoon Tea Award.

Che giornata. Che g-i-o-r-n-a-t-a! Da sabato che non mi connetto, parto per il ponte dell'8 dicembre, torno e cosa trovo? Un premio! Tutto aiuolino, tutto per me e per il mio Afternoon Tea. Wow, direbbe il nipote, wow dico io. Apprendo la notizia dai vostri commenti al post precedente e mi scapicollo da Twostella e sono così contenta, così emozionata che prendo il cellulare e chiamo Sommy: "ho vinto, ho vinto" straurlo, straparlo "no, non ho giocato. ... il tè, il tè, il tè".
E poi la sorpresa del dono da parte della squisita padrona di casa, e la condivisione del podio con Carla, ahhh quanti ringraziamenti ho da fare e quanti bei complimenti ricevo. Me li gusto tutti a sera, quando finalmente riesco a rientrare a casa: ecco, ora accendo il computer e preparo una bella tazza di tè.

sabato 6 dicembre 2008

Venerdì. Bistrot. Single Malt Club.


E' molto divertente trascorrere il venerdì al bistrot. Me ne sto lì a guardare e ad ascoltare e imparo sempre qualcosa di nuovo: storie, aneddoti, curiosità. Ultimamente sono letteralmente rapita dall'uso che - nell'ambiente enogastronomico - si fa della lingua italiana, soprattutto nell'ambito della fase di "degustazione". Il dover, necessariamente, esprimere una valutazione accurata di quello che chiameremo il "prodotto", richiede l'utilizzo di una terminologia fortemente articolata, che conferisce al momento dell'analisi un non so che di enfatico. Parole, pause, ritmo, gestualità: un vera e propria interpretazione. In particolare, questo pomeriggio, si parlava di Single Malt scozzese.
Se volete far colpo sul vostro accompagnatore o sulla vostra accompagnatrice, degustando il vostro whisky tartan, non potete esimervi dall'esame olfattivo. Sporgete, perciò, il vostro naso sul/nel bicchiere e argomentate: le definizioni abbondano.

Code: plastica, tela cerata, formaggio
Cuoio: cuoio, libri rilegati in pelle, scarpe, vernice, mobili
Esteri: caramella alla frutta, solvente, smalto
Estratti: estratti di carne o di lieviti
Plastica: plastica nuova, bruciata, tela cerata, scarpe da ginnastica, lucido da scarpe
Sabbia: sabbia assolata, sabbia bagnata, amido

Questi sono solo alcuni dei tanti dati olfattivi a cui fare riferimento, di certo quelli che mi hanno incuriosito di più.
Per quanto riguarda l'esame gustativo vi consiglio di fare un passo per volta e di non darlo mai per scontato: vi ha detto bene se al naso avete rilevato code o esteri, ma che succede se invece è venuto fuori un plastica, nello specifico scarpe da ginnastica???


Per la terminologia olfattiva completa, nella degustazione del single malt scozzese, clicca qui.
Per la terminologia gustativa completa, nella degustazione del single malt scozzese, clicca qui.

venerdì 5 dicembre 2008

mercoledì 3 dicembre 2008

Papavero, abbiamo tacchi alti per questo ballo?



Pink Martini, No hay problema

(pensando ai farfalloni)

Cucumber Sandwich.



















Twostella ci ha regalato un dettagliatissimo post sui sandwiches da tè e le loro ricette. Trovandoci a dicembre il cucumber sandwich (sandwich al cetriolo) ha incontrato qualche difficoltà atmosferica per la realizzazione, dando luogo, come dire, a un grande assente. Per fortuna nell'archivio dell'aiuola sono rimaste le foto dei cucumber sandwiches preparati per l'Afternoon Tea Award, così, tra aiuola e giardino abbiamo stabilito di metterle in appendice.

Ecco la ricetta a cui ho fatto riferimento:

1 cetriolo pelato e affettato in lunghezza

pane in cassetta

burro non salato a temperatura ambiente

1 cucchiaino di foglie di menta fresca tritate

succo di limone

sale, pepe nero appena macinato, paprika



Amalgamare il burro morbido con il trito di menta e il succo di limone. Pepare e aggiungere un pizzico di paprika. Mescolare fino ad ottenere un composto morbido e cremoso. Affettare sottilmente il cetriolo. Salare appena le fette e lasciarle perdere acqua per 15'. Pressare il cetriolo asciugando con carta assorbente. Spalmare la crema di burro sul pane, stendere un doppio strato di cetriolo e pepare. Chiudere con la seconda fetta di pane e fare una leggera pressione. Tagliare il bordo e realizzare 3 rettangoli o 4 triangoli. Decorare con rametti di menta e servire subito.

Purtroppo per addentare il prossimo cucumber sandwich dovremo aspettare la bella stagione.