domenica 25 ottobre 2009

Un bel verde Aiuola.









Ore 13.12, il cielo si apre e spunta un tiepido sole autunnale. La collina di fronte conserva un verde di base e l'Aiuola s'inebria, inevitabilmente. Con lo sguardo verdeggia qua e là, ed ecco spuntare:

borsa e foulard
giovani narcisi
una mela a specchio
poesia
il buon vecchio Benjamin
un bijou
un paralume righettato
un ranocchio in malachite
borsette fru-fru


venerdì 23 ottobre 2009

La tua pace...


Forse perché della fatal quïete

tu sei l'imago a me sì cara vieni

o sera! E quando ti corteggian liete

le nubi estive e i zeffiri sereni,



e quando dal nevoso aere inquïete

tenebre e lunghe all'universo meni

sempre scendi invocata, e le secrete

vie del mio cor soavemente tieni.



Vagar mi fai co' miei pensier su l'orme

che vanno al nulla eterno; e intanto fugge

questo reo tempo, e van con lui le torme



delle cure onde meco egli si strugge;

e mentre io guardo la tua pace, dorme

quello spirto guerrier ch'entro mi rugge.


Ugo Foscolo, Alla sera.


Ultim'ora.

Trifola, trifola, trifola, trifola, trifola.

Mangia, mangia, mangia, mangia.

Affetta, affetta, affetta, affetta, affetta.

Essicca, essicca, essicca, essicca, essicca.

Mangerò, mangerò, mangerò, mangerò.

:D

sabato 17 ottobre 2009

Pre-party: l'allestimento.






Non riesco mai ad andare oltre questa fase, con la macchina fotografica intendo. Mi faccio prendere la mano dagli ultimi preparativi e, in un attimo, gli ospiti sono già arrivati.

Una volta in più che cosa può cambiare...




Ho sbagliato tante volte ormai che lo so già
che oggi quasi certamente
sto sbagliando su di te ma una volta in più
che cosa può cambiare nella vita mia...
accettare questo strano appuntamento
è stata una pazzia!
Sono triste tra la gente
che mi sta passando accanto
ma la nostalgia di rivedere te
è forte più del pianto:
questo sole accende sul mio volto
un segno di speranza.
Sto aspettando quando ad un tratto
ti vedrò spuntare in lontananza!
Amore, fai presto, io non resisto...
se tu non arrivi non esisto
non esisto, non esisto...
e cambiato il tempo e sta piovendo
ma resto ad aspettare
non m'importa cosa il mondo può pensare
io non me ne voglio andare.
io mi guardo dentro e mi domando
ma non sento niente;
sono solo un resto di speranza
perduta tra la gente.
Amore è già tardi e non resisto...
se tu non arrivi non esisto
non esisto, non esisto...
luci, macchine, vetrine, strade
tutto quanto si confonde nella mente
la mia ombra si è stancata di seguirmi
il giorno muore lentamente.
Non mi resta che tornare a casa mia
alla mia triste vita
questa vita che volevo dare a te
l' hai sbriciolata tra le dita.
Amore perdono ma non resisto...
adesso per sempre non esisto
non esisto, non esisto...

venerdì 16 ottobre 2009

Primi freddi: rintanarsi è d'obbligo.


Tramontana non venire
ho venduto il mio cappotto
l'ho venduto per tre lire
tramontana non venire.



mercoledì 14 ottobre 2009

Ottobre: rose rosa e cachi vaniglia.


Il nostro nuovo inquilino: Zero.





Non siamo stati noi a trovare Zero, ma è stato Zero a trovare noi!

giovedì 1 ottobre 2009

Carta. Effetto prisma.


Nell'organizzare un piccolo buffet, l'attenzione da riporre nella scelta dei tovaglioli non va affatto trascurata. Questi, in foto, mi hanno colpita principalmente per l'insolita forma rettangolare, allungata, e poi per i colori che - abbinati gli uni agli altri - hanno regalato un bellissimo effetto prisma all'intera tavola.



Le singole confezioni sono monocolore: verde mela, blu, prugna. Da soli nessun effetto speciale, ma basta armarsi di pazienza e mescolare i tovaglioli, alternandoli regolarmente, per ottenere un risultato che - non ho dubbi - vi lascerà pienamente soddisfatti.



mercoledì 23 settembre 2009

Casa.



Casa. Dopo una giornata uggiosa, autunnale nel colore ma ancora carica di vapori estivi.
Casa. Dopo i tribolamenti quotidiani della sopravvivenza, i vari 'se', e i vari 'ma' ... propri e altrui.
Casa. Che mi accoglie silenziosa, vuota di persone ma non di anima.

Sono a casa, finalmente.

lunedì 21 settembre 2009

La sedia di Hugh.

A grande richiesta:




la sedia di Hugh Grant, alias William Tucker, nel film Notting Hill e ...




la sedia di aiuola odorosa, alias me, ne film della mia vita quotidiana :-D




domenica 20 settembre 2009

Non ci siamo già viste da qualche parte?


Oggi mi capita a tiro il buon vecchio FamilyCircle - Step by Step, Pancakes - Pikelets, Crepes & Waffles. Ancora me lo ricordo quando lo acquistai, in una libreria della grigia Sligo... perdindirindina, stiamo parlando del 1998.
Lo sfoglio sempre volentieri, le foto sono da perdere la testa, le ricette altrettanto, la presentazione mi regala sempre nuove idee, spunti, ispirazione. Ultimamente, però, devo averlo maneggiato con distrazione, perché non mi sono accorta di un fatto eccezionale.



Scivolando su pagine e ricette alla carlona, mi sono fermata di scatto su questa, be' ma, ...come dirvi,... con lo sguardo meravigliato, sbalestrato, imbambolato. Ma sì, io le conosco bene codeste porcellane, familiari più che mai, le ho già viste e riviste. Che sbadata, quasi non ci credo.



Sono loro, le modelle! Acquistate in otto, ma orfane di teiera, lattiera e zuccheriera, accompagnate solo da due piatti 'dessert'. Acquistate con perplessità, della serie 'che me ne faccio di un servizio da tè senza la teiera', ma amate da subito perché delicate nella forma, nel colore, nella decorazione.

Ve le presento, allora, in bella mostra:


Mi sento compiaciuta, oserei dire vanitosa, come quando ho intravisto la mia sedia, voglio dire stesso identico modello, sul set del film Notting Hill. Da allora, ogni volta che mi siedo, mi viene da pensare al fondo schiena di Hugh Grant... o forse ci pensavo già prima?!

Cambio e-mail.


aiuolaodorosa@gmail.com

:-D

sabato 19 settembre 2009

Marmellata di susine gialle e vanille de Tahiti.


Volevo proprio farla questa marmellata, perché le susine sono eccezionali: grandi e polpose. Per giunta donatemi direttamente dal produttore, che con grande orgoglio d'agricoltore mi ha porto la cassettina, sottotitolando il gesto con un "non verbale" che diceva chiaramente: di susine così non è hai assaggiato mai!




Ho seguito la ricetta di Paola :-D, ovvero:

- 1 kg di susine gialle
- 350 gr. di zucchero

Invece dell'anice stellato di cui, ahimé, ero sprovvista, ho aggiunto della vaniglia Tahiti. L'ultimo pezzetto a mia disposizione.




La sera prima ho tagliato a pezzetti le susine, le ho ricoperte di zucchero, ho mescolato e lasciato riposare - in luogo fresco - fino al mattino dopo. Ho poi passato la frutta zuccherata in una casseruola, portando ad ebollizione e, da quel momento, mescolando per 10 minuti. Di poi al setaccio, o passatutto, per togliere 'traccia di buccia' e ne è venuto un passato morbido e consistente.



Ho aggiunto la vaniglia e rimesso sul fuoco, riportato ad ebollizione e mescolato per altri 5 minuti. Ho riempito tre vasetti da 300 gr. (più o meno), precedentemente sterilizzati, li ho chiusi ermeticamente, capovolti e messi lì, i graziosi,... a raffeddare.





Un grazie a tutte voi per i suggerimenti.




martedì 15 settembre 2009

Su-si-ne.


Due chilogrammi a disposizione: urge ricetta per marmellatina veloce-veloce.
Che fate, la postate da me o da voi?

sabato 12 settembre 2009

I cieli di Otranto.



"Manfredi, principe di Otranto, aveva un figlio e una figlia: quest'ultima, una vergine di rara bellezza, aveva diciotto anni e si chiamava Matilda.




Corrado, il figlio, di tre anni più giovane, era un fanciullo pallido e malaticcio, di natura tutt'altro che promettente; eppure era il prediletto del principe, che non aveva mai mostrato alcun segno d'affetto per Matilda.



Manfredi aveva combinato per suo figlio un matrimonio con Isabella, figlia del marchese di Vicenza, la quale era già stata consegnata dai suoi tutori nelle mani di Manfredi, così che le nozze potessero venire celebrate non appena la salute cagionevole di Corrado lo avesse permesso.



L'impazienza di Manfredi riguardo alla cerimonia era stata notata dai familiari e dai vicini. I familiari, in verità, timorosi del carattere severo del principe, non osavano dar voce alle proprie supposizioni circa questa sua urgenza.



La moglie Ippolita, un'amabile gentildonna, si arrischiava a volte ad accennare ai pericoli di un così precopce matrimonio per il loro unico figlio, considerandone la giovane età e la debolezza del corpo; ma non ricevette mai altra risposta se non di biasimo per la sua stessa sterilità, poiché ella aveva dato al principe un solo erede.




Gli affittuari e i sudditi erano meno cauti nei ragionamenti: essi attribuivano queste nozze affrettate al terrore del principe di vedere compiuta un'antica profezia, che si diceva fosse stata pronunziata, ovvero

Che il castello e la signoria di Otranto sarebbero stati perduti dall'attuale famiglia,
allorché il vero padrone diverrà troppo grande per abitarvi.



Era difficile venire a capo di questa profezia, e ancor meno facile comprendere cosa avesse a che fare con il matrimonio in questione. Ma quei misteri, o contraddizioni, non impedirono al popolo di rimanere attaccato alle proprie credenze".

Horace Walpole, Il castello di Otranto.